Hi-Mtf automatizza i processi di listing dei certificati grazie ad Augeos

2022-08-20 04:14:28 By : Ms. Julia Xiao

La piattaforma Hi-Cert, su cui è possibile negoziare i prodotti emessi da Fineco, UBS e Leonteq, si basa su un modello di listing innovativo in grado di rendere estremamente veloce e sicura la validazione e l’immissione di certificates sul mercato

Il connubio tra finanza e soluzioni digitali sta facendo evolvere il mercato degli investimenti lungo due assi principali: da una parte, la sempre maggiore rapidità degli scambi, dall’altra la capacità di garantire transazioni sicure, sia sotto il profilo della validità degli asset sia sotto quello della prevenzione delle frodi. Del resto, è solo offrendo alla comunità degli investitori innovazione, performance elevate e servizi protetti che anche gli operatori tradizionali del settore riusciranno a cavalcare l’onda della digital transformation arginando l’impeto delle società Fintech.

Lo sa bene Hi-Mtf – sistema multilaterale di negoziazione di proprietà di FinecoBank, Banca Akros, Iccrea Banca, Banca Sella Holding e 19 Banche Popolari – che ha recentemente lanciato sul mercato italiano Hi-Cert, piattaforma dedicata alla negoziazione di Certificati e Covered Warrant.

Il portafoglio di Hi-Cert comprende attualmente più di 200 Certificati Turbo emessi da Fineco, oltre ai Certificati di investimento Bonus Cap emessi da UBS e Leonteq, e si basa su un modello di matching estremamente innovativo, che rappresenta una novità assoluta per Italia. Il meccanismo sottostante a questi strumenti, chiamato “Request for Execution”, consente infatti agli operatori incaricati dagli emittenti di concludere il contratto solo dopo la validazione del prezzo. Il sistema di validazione permette agli emittenti e ai market maker di gestire al meglio il proprio rischio e offrire agli investitori la migliore qualità possibile di prezzi, oltre a spread più ridotti rispetto a quelli offerti con modelli di mercato tradizionali. Una vera e propria logica win-win, che fa convergere gli interessi dei market maker con quelli dei clienti finali.

“La nostra piattaforma consente di semplificare notevolmente il lavoro soprattutto a chi negozia migliaia di certificati in contemporanea”, spiega Stefano Cuccia, Managing director di Hi-Mtf. “Oltre al pricing competitivo, l’altro elemento che contraddistingue il servizio Hi-Cert è un modello di servizio all’avanguardia, che sfrutta l’automazione dei processi di listing abilitata dalla soluzione ATMaster messaci a disposizione da Augeos”.

Tenendo conto degli stringenti requisiti normativi che regolano il mercato finanziario e che impongono coerenza dei dati anagrafici e di negoziazione, completezza delle informazioni previste dai regolamenti e verifica dei requisiti di listing, ATMaster di Augeos è in grado di unificare la gestione delle anagrafiche in modo da concentrare e specializzare ciascuna delle funzioni di data governance in un unico repository, evitando doppie imputazioni, customizzazioni e forzature di procedure destinate ad altri scopi. Ed è proprio facendo leva su ATMaster che Hi-Mtf riesce a gestire ammissioni massive di nuovi titoli a T+1, con piena automazione delle verifiche previste dalla normativa e degli aspetti operativi, rispettando la data quality attraverso il confronto di input provenienti da documenti differenti – oltre che redatti in formati diversi – e sviluppando la capacità di effettuare continui controlli logici attraverso algoritmi proprietari importati all’interno della soluzione.

L’architettura di ATMaster, del resto, supporta nativamente l’integrazione di nuove fonti dati da più information provider, facilitando la massima fruibilità del proprio patrimonio informativo – anche ai fini delle attività di correzione – attraverso un’interfaccia user-friendly.

“Dal listing all’updating, tutte le operazioni possono essere gestite all’interno dello stesso workflow e a fronte delle informazioni aggiornate che vengono introdotte nel sistema”, spiega Carlo Cugusi, Ceo di Augeos. “ATMaster consente non solo di comunicare i dati alla piattaforma attraverso funzioni automatiche, ma anche di produrre comunicati con una reportistica messa a disposizione del mercato”.

“Poter fare affidamento su procedure di listing completamente automatizzate per gestire in modo semplificato il rapporto con gli emittenti e ammettere in tempi rapidissimi notevoli quantità di strumenti è ciò che ha fatto la differenza al lancio di Hi-Cert”, aggiunge Cuccia. “Basti pensare che Fineco ha emesso anche 200 certificati in un colpo solo, da un giorno all’altro. Va inoltre ricordato che Fineco è diventata nostra socia proprio in virtù della portata innovativa dell’intero modello di servizio di Hi-Cert, di cui la rapidità del processo di listing costituisce un elemento importante. Se si considera che Fineco è il broker numero uno a livello europeo, diventa più semplice capire qual è la dimensione delle potenzialità del modello di servizio di Hi-Cert per l’intero settore”.

È facile immaginare che Hi-Mtf avrà bisogno di strumenti di analisi e controllo sempre più affidabili per gestire la prevedibile crescita dei volumi di nuove ammissioni. Le maggiori difficoltà che si prospettano derivano dall’estrazione delle informazioni da documenti, proveniente da fonti diverse, spesso privi di un reale formato standard e a volte anche non formattati in maniera coerente, o corretta. Parliamo di Pdf redatti in lingue diverse e da vari provider, che spesso adottano terminologie non standard e che per riportare i numeri alternano utilizzi della punteggiatura differenti. In questo senso un approccio sbagliato al processamento del linguaggio può generare problemi significativi per la validazione dei certificati. “Ecco perché stiamo investendo risorse significative non solo per sviluppare soluzioni di machine learning”, dice Cugusi”, ma anche per avere set di dati in quantità sufficiente per addestrare il sistema”. Questa, per il Ceo di Augeos, è la nuova frontiera della gestione dell’anagrafica titoli e dei reference data.

“Una frontiera che ci permetterà di soddisfare l’esigenza operativa primaria dei clienti, che è la velocità”, chiosa Stefano Cuccia. “Ma ammettere un numero elevato di strumenti in tempi rapidi è inutile se non si riesce a farlo in maniera adeguata, corretta, sicura”.

Domenico Aliperto vive a Milano, dove si è laureato in Relazioni Pubbliche all’università IULM e dove segue da giornalista i temi dell’economia digitale e dell’innovazione tecnologica. Viaggia, scrive e all'occorrenza…

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