Tiroide e peso corporeo: cosa fare per dimagrire – iO Donna

2022-09-17 04:16:21 By : Mr. lou chunhui

L a tiroide ha un ruolo chiave per mantenere o riconquistare il peso “giusto”. Sebbene una corretta alimentazione ed un’attività fisica costante siano indispensabili per mantenere un buono stato di salute fisica e mentale, è indubbio che la perdita dell’equilibrio ormonale, che interessa soprattutto le donne, renderà difficile il raggiungimento dell’obiettivo. E le conseguenze sono frustrazioni e interruzioni di qualsiasi dieta. Al contrario, avere un buon metabolismo consentirà di perdere peso più velocemente. E in questo è fondamentale avere gli ormoni “a posto”.

«Perdere peso è a volte una vera e propria battaglia ma se la si combatte ad armi scariche sarà difficile vincerla. L’ipotiroidismo colpisce una donna italiana su 10. Come tutte le patologie ormonali è più femminile. Il rapporto è infatti di 2 a 8, ovvero su 10 persone con patologie tiroidee, 8 sono donne. L’ipotiroidismo porta con sé un corollario di disturbi, quali: stanchezza, apatia, difficoltà a rimanere concentrati, quello che gli americani definiscono “brain fog”. E il metabolismo rallenta. Da qui anche la difficoltà a perdere peso», spiega il Professor Antonio Stamegna, Endocrinologo, Docente presso l’UNICAM – Università di Camerino e autore di “Endocrinologia Estetica” (Pagine Editore).

«Dinanzi a dei sintomi sospetti, le linee guida per la diagnosi di ipotiroidismo prevedono innanzitutto un’ecografia della tiroide, che mostra subito se quest’organo presenta una patologia infiammatoria, la tiroidite, che può portare ad una sua ridotta funzionalità. Ci sono poi gli esami del sangue, come il TSH, l’FT4, l’FT3. In alcuni casi si vanno a misurare anche gli anticorpi, che sono i markers della tiroidite e che indicano un’infiammazione in atto. Molto spesso però viene dosato solo il TSH, l’ormone prodotto non dalla tiroide, ma dall’ipofisi, una ghiandola alla base del cervello, che regola la funzione delle altre ghiandole. In molte Regioni da anni, per ovviare ai problemi della spesa sanitaria, vige la regola del “TSH reflex”: se il TSH è nella norma, la ASL non autorizza il dosaggio degli altri ormoni. Ma questo comportamento può nascondere un ipotiroidismo subclinico», mette in guardia l’esperto.

«Quando la tiroide funziona poco il valore del T4 è basso, attestandosi verso il minimo del range, mentre il valore del TSH, ormone ipofisario che stimola la tiroide a funzionare, si alza. Dei due ormoni tiroidei, quello che ha la maggiore attività biologica è il T3 (fT3 nella forma libera dalla proteina). Analizzando i valori di laboratorio occorre fare attenzione al giusto rapporto tra T3 e T4 e non limitarsi a valutarli “normali” solo perché compresi all’interno del range. È necessario, infatti, che l’fT3 sia “ottimale” per poter trarre vantaggio dalla sua funzione. E riuscire anche a perdere peso», continua il Professor Stamegna. Ricevi news e aggiornamenti sulle ultime tendenze beauty direttamente nella tua posta Iscriviti alla newsletter

La conversione del T4 in T3 (ormone attivo) avviene ad opera di selenio-proteine enzimatiche (desiodasi). Integrando selenio è possibile indurre una migliore trasformazione del T4 in T3. Al contrario, prescrivendo levo-tiroxina (Eutirox ad esempio), si provoca un aumento della sola T4 e si abbassa lo stimolo del TSH sulla tiroide, ottenendo un effetto controproducente di ridotta funzione. Come alimentazione consiglio una drastica riduzione della soia (nei vegani in particolare) e un periodo di circa sei settimane di dieta depurativa per disintossicare fegato e intestino per migliorare l’attività desiodasica intestinale. Meglio ridurre glutine e latticini che sono alimenti infiammatori», consiglia l’esperto.