La rappresentativa azzurra di Calcio a 5 composta da persone con disturbi psichiatrici a ottobre gioca con il Senegal la sfida secca per la Coppa. Un’esperienza pilota diventata un modello internazionale. E celebrata anche con un docufilm
«Quando un pallone gira nei cortili dei centri diurni o nelle zone di attesa degli ambulatori i pazienti, anche quelli devitalizzati con una grande sedentarietà dovuta alla malattia o ai farmaci, si riaccendono».
Nelle parole dello psichiatra Santo Rullo c’è tutto il senso di “Crazy for football”, la nazionale italiana di calcio a 5 di persone con disturbi psichiatrici provenienti soprattutto dai centri di salute mentale (Csm), il primo presidio per i cittadini con disagio psichico.
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