Care addicted di smartphone, tablet e pc siete state avvisate
Vi invitiamo a praticare un po' di sano digital detox almeno un paio d'ore al giorno o, magari, ritagliandosi una giornata intera offline durante il weeekend. I vantaggi non si faranno sentire solo in termini di minore ansia e migliore tono dell'umore, ma potrete notare come anche la pelle del vostro viso risulterà più fresca e luminosa. La luce blu emessa dagli schermi luminosi di pc, tablet e smartphone danneggia infatti la superficie cutanea, favorendo la formazione dei radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento e dello stress ossidativo. La pausa dai device non è tuttavia sufficiente: la soluzione definitiva è infatti quella di spalmare un velo di protezione solare anche se vi attende una giornata di smartworking tra le mura di casa. Ma lasciamo la parola all'esperta.
Come sottolinea Caterina Bristot, dottoressa specializzata in medicina estetica e laser Terapia dello staff del professor Tremolada di Image Regenerative Clinic Milano, "la sorgente principale di luce blu è il sole, ma gli schermi digitali, le luci LED e l'illuminazione fluorescente rappresentato sorgenti aggiuntive. Negli ultimi 15 anni, con l'avvento e l'esplosione della tecnologia digitale, gli studi scientifici sugli effetti negativi della luce blu sulla pelle sono rapidamente aumentati. In una ricerca recente, pubblicata a marzo sulla rivisita Cosmetic Dermatology, si è concluso che gli effetti variano a seconda dell’intensità, della lunghezza d'onda e del tempo di esposizione alla luce blu. In particolare, alta energia e alti tempi di esposizione possono danneggiare il DNA cellulare e tissutale, provocando un tangibile fotoinvecchiamento (oltre che danni agli occhi). Diversamente, bassa energia e bassi tempi di esposizione alla luce blu possono aiutare a prevenire le malattie della pelle. Non a caso nella nostra clinica abbiamo messo a punto un protocollo anti rossori che utilizza anche la luce blu per curare la pelle infiammata, acneica e danneggiata".
La domanda è, a questo punto, solo una: come proteggere la pelle se trascorriamo intere giornate davanti allo schermo del pc, rientrando nella categoria di persone a serio rischio ageing cutaneo da luce blu? Secondo la dottoressa, "è consigliato usare creme a base di vitamina C ed E, con forte potere antiossidante contro i radicali liberi. Bene anche prodotti viso ricchi di vitamina A, ad azione schiarente. Suggerisco un soin viso con fattore protettivo SPF a base di zinco, capace di schermare non solo i raggi UVA e UVB, ma anche gran parte delle altre lunghezze d’onda dello spettro della luce bianca visibile. E se la convivenza strettissima con il pc degli ultimi anni di pandemia ha già portato in eredità macchie e difformità del colorito, spegnendo la vostra pelle, sì a protocolli medico-estetici a effetto brightness che sfruttino, ad esempio, la benefica sinergia tra esfoliazione e radiofrequenza, senza dimenticare il fotoringiovanimento con sedute di IPL (Intense Pulsed Light)".