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2022-09-17 04:11:17 By : Mr. BingHuang Chen

La mia certezza incrollabile nel mondo dei picchiaduro è che Street Fighter non si fa mai problemi a cambiare se stesso e, con il prossimo Street Fighter 6, Capcom è pronta a dimostrarlo ancora una volta. Combinando diversi elementi già rodati nel corso dei capitoli precedenti, come le parry di Street Fighter III: 3rd Strike, i focus attack di Street Fighter IV e le V-Skill di Street Fighter V, questa nuova iterazione della popolare serie di picchiaduro mette in primo piano il nuovo Sistema Drive – e il risultato è fantastico. La gestione dell’indicatore Drive e l’utilizzo di tutte le potenti tecniche relative è importante quanto tenere d’occhio la barra della vita, per arrivare alla vittoria. Questo equilibrio di rischi calcolati e reversal tempestive dà vita a un’esperienza che immagino sarà in grado di risucchiarmi per innumerevoli ore, spese per padroneggiare le meccaniche alla perfezione.

Il cuore del brutale e fulmineo gioco di scacchi di Street Fighter 6 è il sopracitato Sistema Drive, che permette di utilizzare potenti tecniche speciali sfruttando porzioni della barra Drive. Si può assorbire un attacco avversario per poi scaraventarlo da un lato all’altro dello schermo, deviare i colpi in arrivo per passare al contrattacco, eseguire una letale Overdrive Art (che sostanzialmente rimpiazza le vecchie versioni EX dei precedenti capitoli) e altro ancora.

La mia preferita tra queste è il Drive Rush, che permette di avvicinarsi velocemente all’avversario in un duello di pugni e calci dove la gestione degli spazi è fondamentale. E non finisce qui, perché benché in una situazione normale il Drive Rush abbia un costo molto elevato, eseguendolo dopo una Drive Parry andata a segno la spesa di barra Drive cala parecchio, dandomi modo sia di annullare le distanze con l’altro giocatore che di sfruttare l’energia risparmiata per fargli rimpiangere di avermi attaccato per primo.

Ho anche fatto molto uso della Drive Riversal, la versione di Street Fighter 6 della V-Reversal del precedente capitolo, che permette di allontanare l’avversario dopo aver parato un colpo in arrivo. Non è una tecnica molto utile in termini di danni inflitti, mi ha dato modo di liberarmi della pressione del nemico prima di soccombere sotto il peso dei suoi attacchi continui.

Nonostante l’indicatore Drive si riempia continuamente nel corso dell’incontro, farci troppo affidamento ha anche delle ripercussioni negative… come ho imparato a mie spese. Ogni volta che la barra si è svuotata, il personaggio è entrato in uno stato di Burnout che ha ridotto la sua velocità di movimento, le abilità difensive e tutte le tecniche Drive. E c’è di più: se in questo stato si viene colpiti da un Drive Impact vicini al muro, il personaggio esausto viene stordito, pronto a incassare una combo del nemico. In altre parole, in questo stato si è utili come un martello di cristallo.

Inoltre, bloccare o subire determinati attacchi riduce la barra Drive, quindi dovevo anche cercare di capire come azzerare quella dell’avversario prima che lui facesse lo stesso con me.

Street Fighter 6 offre due opzioni in termini di schemi di controllo: Classico, più familiare per me, che permette grande libertà al prezzo di input complessi, e Moderno, che semplifica certi attacchi in una pressione di un singolo tasto, risultando però meno flessibile. Ho preferito il primo, data la mia esperienza nei picchiaduro, e offre tutto quello che i veterani si aspettano dalla serie; l’esecuzione delle combo richiede precisione, ma permette di controllare il personaggio in tutto e per tutto. L'alternativa è comunque interessante, perché immagino che possa spingere alcuni dei miei amici meno esperti in mezzo alla mischia.

Anziché dover avere a che fare con i comandi complessi, lo schema Moderno semplifica in maniera drastica gli input e offre un sistema di combo assistite, grazie al quale si potranno eseguire certe sequenze in maniera semplice. Potevo lanciare un Hadoken di Ryu con la pressione di un singolo tasto, rendendo impossibile sbagliare. Questo comporta che un giocatore senza alcuna esperienza può avere almeno una possibilità di sconfiggere un avversario più esperto senza basarsi sul premere tasti a caso. Tuttavia, dal momento che i controlli sono semplificati, non si ha accesso a tutto l’arsenale normalmente a disposizione del personaggio, limitando le opzioni a disposizione del giocatore. Si tratta quindi di un ottimo punto di partenza, in grado di rendere l’esperienza di gioco meno frustrante, ma che sarà probabilmente abbandonato in un secondo momento da tutti quelli che vogliono impegnarsi più seriamente nell’apprendimento delle meccaniche, dato che lo schema Classico lascia molta più libertà.

Il tempo passato in compagnia di Street Fighter 6 è stato elettrizzante, grazie al complesso intreccio di meccaniche pensate per questo nuovo capitolo. Sono rimasto anche assolutamente sbalordito dalla bellezza visiva del progetto e desideroso di giocare ancora; non vedo l’ora di avere la possibilità di farlo, quando il gioco debutterà ufficialmente su PC, PlayStation e Xbox nel corso del prossimo anno.

Adattamento a cura di Diego Cinelli.