Pinot colpito da un pugno da un massaggiatore al Tour de France 2022- Corriere.it

2022-07-10 19:11:45 By : Ms. Amy WU

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Scena fantozziana per Pinot, idolo dei francesi: colpito al volto durante il rifornimento volante. A Losanna vince Van Aert, Pogacar consolida la maglia gialla. Due positivi al Covid

Otto pari. Venerdì Tadej Pogacar aveva festeggiato la sua ottava vittoria di tappa al Tour con una volata brutale in salita, ieri Wout Van Aert ha pareggiato i conti a Losanna grazie a uno sprint in pendenza. Battuti Matthews e lo stesso Pogacar che a molti è sembrato quasi tirare i freni per schivare accuse di cannibalismo agonistico . Lui nega: «Fosse stato per me avrei lasciato arrivare la fuga di giornata, ma la Jumbo ha deciso di riprenderla. Mi sono lanciato in volata perché l’idea di tre vittorie di tappa consecutive mi piaceva. Ma sono scattato tardi e Wout mi ha superato a velocità doppia».

Alla vigilia delle Alpi, il Tour dei fenomeni si scopre proibitivo per i velocisti — specie ormai in via di estinzione — e la classifica di tappa sembra quella di una Liegi: il nostro Bettiol 5° e finalmente vivace, Vlasov 6° e tutti gli altri favoriti nelle prime quindici posizioni . Per ritrovare un’occasione per gli sprinter bisognerà aspettare almeno otto giorni.

I principali timori per il futuro della maglia gialla sembrano venire dal fantasma del Covid. Ieri, dopo qualche giorno di tregua, due tamponi positivi hanno mandato a casa il francese Bouchard ma anche Vegard Stake Langen, prezioso gregario dello sloveno . Alla Uae Emirates ostentano tranquillità: camere singole per i corridori, mascherina sempre sul volto, distanziamento sociale rigoroso nei trasferimenti in bus e al ristorante la sera. L’idea di un Pogacar che lasci il Tour perché contagiato (domani, giorno di riposo, sono in programma controlli a tappeto) terrorizza tutti e in primo luogo gli organizzatori. La corsa comincia a fare vittime anche sulla strada: il belga Vermaerke cade e finisce in ambulanza, il nostro Moscon che stava male già Danimarca (accusando il «long Covid») si arrende dopo pochi chilometri.

Resiste a ogni sventura invece il candido Thibaut Pinot , idolo assoluto dei francesi, protagonista di una scena da Coppa Cobram di fantozziana memoria: al passaggio di uno dei rifornimenti «volanti» che da anni le squadre vorrebbero abolire per la loro pericolosità, un imbranato massaggiatore della Trek lo centra al volto con un sacchettino di vivande (pesante) destinato a un suo corridore. Thibaut incassa il colpo, si ferma un minuto a stropicciarsi gli occhi e riparte: i corridori sono di gomma.

Le polemiche extra corsa tengono banco. Il direttore sportivo del super team Jumbo-Visma di Van Aert, Roglic e Vingegaard , il rude olandese Merijn Zeeman, accusa il ciclismo francese di essere «retrogrado e poco professionale» . «Lanciano regolarmente sospetti puerili sui nostri successi — spiega — accusandoci di doping meccanico e sostengono che vinciamo tutto perché i nostri atleti assumono ketoni: banali integratori che loro criminalizzano. Si preoccupassero piuttosto di innalzare i loro standard di lavoro davvero modesti».

Arriva qualche aggiornamento sull’inseguimento infinito tra la procura di Marsiglia e la Bahrain che si trova regolarmente agenti di polizia in albergo o nelle case degli atleti. Rompendo il silenzio del team, l’osteopata francese Barnabé Moulin ha raccontato ad actu.fr di una perquisizione domiciliare da «parte di 15/20 poliziotti che mi hanno sequestrato telefono, computer, tablet e hard disk frugando ovunque per cinque ore e senza trovare nulla. È una persecuzione che rischia di fare cambiare mestiere a tutti noi».

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